digitale-smartphone-cellulari-120725133032_mediumGrazie alla benedizione delle nuove tecnologie possiamo esprimere gioia e gratitudine per il grande piano di Dio per i suoi figli in un modo che può essere udito…in tutto il mondo”. La chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni, ha un’intera sezione, sul suo sito , dedicata alla diffusione della parola divina attraverso i social media.

Che si tratti di Facebook, Twitter, YouTube e perfino Google Plus, non c’è canale social che non sia presidiato a scopo liturgico e apostolico. E non si tratta di un caso isolato. Natale dopo Natale cresce, soprattutto negli Usa, il numero di parrocchie che si affidano ai moderni ritrovati tecnologici per spargere l’antichissimo messaggio del Vangelo. C’è chi, come il reverendo Patrick Mead, della Chiesa di Cristo dell’Eastside, invita i fedeli a twittare in diretta brani del sermone domenicale, “se lo spirito li spinge a farlo”.

Altri, come la Liquid Church del New Jersey, adoperano YouTube come strumento per registrare un coro natalizio virtuale, realizzato sovrapponendo decine di video inviati dai fedeli . Quest’anno ai social network consolidati si sono aggiunti due nuovi arrivi: Instagram e Pinterest. Stando a quel che afferma, interpellato da Reuters , DJ Chuang, consulente di comunicazione che cura il podcast Social Media Church, “Instagram è la vetrata policroma dei nostri giorni, lo si usa per raccontare la storia di una Chiesa” .

E c’è chi intende spingersi ancora oltre: la californiana Saddleback Church, dopo aver lanciato già tre anni fa un’app per iPhone , vorrebbe ora sbarcare con un proprio canale sulla PlayStation, in modo da trasmettere in streaming i propri sermoni anche su tale piattaforma.

E in Italia? Lentamente, ma qualcosa si muove. La diocesi di Padova, sull’esempio di alcune esperienze d’Oltralpe, ha creato quest’anno “Un attimo di pace ”, un cammino web per l’Avvento che consente di ricevere le meditazioni – intitolate “esperienze salvavita” – anche via Sms o email. E proprio pochi giorni fa, il 12 dicembre, è stato il momento di stilare un bilancio di un anno di presenza del Papa su Twitter. Un bilancio che l’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del dicastero per le Comunicazioni Sociali, in un’intervista alla Radio Vaticana , ha definito senz’altro positivo. Per Celli, “anche nel continente digitale deve risuonare la parola di Gesù. Anche perché molti dei suoi abitanti, se non trovano la Parola di Gesù in questo contesto, non la troveranno da altre parti”.

 

Fonte: http://www.lastampa.it