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Categoria: Curiosità dal web Pagina 10 di 12

Cloak & co, gli anti-social network per una vita digitale in incognito

cloakUN SENTORE c’era, negli ultimi tempi, ed era solo questione di tempo: la Rete “social” proietta la sua ombra, e spuntano i contrari di Facebook e Twitter, per evitare piuttosto che conoscere. E i nomi di siti e app parlano chiaro: Hatebook, Hell is other people, Enemy Book.

 

 

 

E l’ondata di app anonime o semianonime come Secret Whisper nasconde un’altrettanto evidente volontà di isolamento, almeno della propria identità.

Dopo un decennio – scegliendo il lancio di Facebook come data d’inizio della scorpacciata di amici virtuali su internet – disponiamo infatti di decine di piattaforme per accumulare contatti e magari incrociarli per strada o a un concerto: Instagram, taggando i luoghi in cui abbiamo scattato una foto o girato un video, Foursquare, che della geolocalizzazione ha fatto il suo dna, passando per il sito di Mark Zuckerberg o le tempeste di cinguettii da ogni parte del mondo di Twitter. E così via, incluse piattaforme molto più specifiche per metterci in contatto in aereo, sui mezzi pubblici, in luoghi precisi. Sembra che l’imperativo sia collegarci, ovunque e comunque. Ma, più che di odio, qui si parla di discrezione: se volessimo evitare di ritrovarci faccia a faccia con tutte queste persone al bar dietro l’angolo o al centro commerciale?

Svelato Android Wear: orologi, vestiti, occhiali, Google entra negli oggetti quotidiani

androidwearUN SISTEMA operativo studiato per i dispositivi indossabili e per gli accessori che usiamo ogni giorno, il trend più forte ora in tecnologia. Lo ha annunciato Google con un post ufficiale sul suo blog. Il sistema operativo ad hoc si chiama Android Wear e vedrà la sua prima applicazione su uno smartwatch, confermando probabilmente le indiscrezioni che circolano da tempo che l’azienda vuole sfidare il Gear di Samsung e Apple che sta pensando all’iWatch.

Analfabetismo digitale: il virus dell’ignoranza tecnologica

anaLe statistiche etichettano impietosamente l’Italia come regione retrograda. L’esigua percentuale di connazionali che utilizza Internet è sconfortante ed è lo specchio di un fin troppo palpabile analfabetismo digitaleUn recentissimo rapporto d’oltreoceano, però, ci mette in allarme. Se non ci impegniamo ad essere sempre più asini, rischiamo di farci strappare uno dei pochi primati che ancora possiamo vantare nel vergognoso palmares del Belpaese.

Le bugie su Twitter hanno i giorni contati: un software le troverà

TWSi chiama Pheme e promette di rendere la vita difficile
a tutti i Pinocchi che cinguettano in 140 caratteri

– Su Internet e sui social network viene riversata una mole incredibile di informazioni che a volte non sono vere e procurano anche allarmi se diventano virali. Spesso alcune notizie si scremano col buon senso e con le verifiche, soprattutto nel lavoro giornalistico, ma ora arriva uno strumento che aiuta a scovare le bugie su Twitter. Si chiama Pheme ed è un software a cui stanno lavorando ricercatori europei capeggiati dall’università di Sheffield. 

Rivoluzione nella sanità Arriva il Tripadvisor degli ospedali

OOOI pazienti votano i migliori istituti sul portale. Per il governo “rivoluzione copernicana”

Votare online gli ospedali e costruire, giorno per giorno, una mappa dei migliori servizi offerti dalla sanità. E’ quanto annunciato dal ministro Beatrice Lorenzin, che definisce l’operazione una “rivoluzione copernicana della salute”.

Un mese “no social”: (diario di una moderna crisi d’astinenza)

FFFFStamattina mi è capitato sotto gli occhi un video che aveva dei connotati talmente assurdi, da risultare un punto di partenza interessantissimo per una riflessione sui mezzi di comunicazione contemporanei: una persona ha filmato ciò che avveniva all’interno di un piccolo aereo appena precipitato nel mare delle Hawaii. Questo improvvisato reporter, insomma, trovandosi a bordo di un velivolo che si stava inabissando in un mare infestato dagli squali, ha dato priorità alla pressante necessità di documentare ciò che stava accadendo, piuttosto che pensare a mettersi in salvo. Risultato: un filmato che toccherà sicuramente numeri di visualizzazioni da capogiro, traffico di utenti superiore a quello di qualsiasi videoclip musicale della rockstar più in voga, migliaia e migliaia di commenti, “mi piace”, dibattiti virtuali. Il sogno di qualsiasi blogger, filmaker amatoriale, reporter, ma forse anche di qualsiasi utente del variegato mondo dei social network.

Twitter record foto Oscar 2014: selfie attori Ellen DeGeneres boom retweet

BBBIncredibile record per una foto pubblicata su Twitter direttamente dalla notte degli Oscar 2014.
L’autoscatto nel quale sono stati immortalati alcune delle star protagoniste della serata ha infatti letteralmente frantumato qualsiasi primato di “popolarità” precedentemente realizzato sul sito di microblogging.

Lavarsi i denti è come un videogame

SSSPoche cose sono meno divertenti di lavarsi i denti. Gesto quotidiano irrinunciabile, oltre all’alito fresco e pulito porta con sé una quantità di noia pari a pochissime altre azioni quotidiane. “Per questo l’abbiamo trasformato in un videogioco” afferma Frank Kressmann, esperto di Oral-B che qui al Mobile World Congress di Barcellona ci presenta il primo spazzolino bluetooth.

Impermeabile e ricaricabile, ha le stesse dimensioni e il medesimo peso di un qualsiasi spazzolino elettrico a cui aggiunge però la possibilità si connettersi allo smartphone. Basta scaricare l’applicazione gratuita per Android e iOS per scoprire un mondo tutto nuovo.

Giovane, ricco ma alla ricerca del prezzo migliore: ecco il profilo del consumatore online italiano

BBBUn’indagine Pwc svela che chi fa acquisti in Rete è più giovane e usa di più lo smartphone rispetto alla media europea. Aumenta la percentuale di coloro che preferiscono l’esperienza digitale rispetto a fare spese nei negozi.

Agcom, 40% italiani si informa sul web, sotto media Ue. Repubblica.it prima fonte fra siti

rrrrGli italiani, anche su Internet, restano legati alle testate tradizionali, con i siti dei quotidiani che raccolgono il 36% degli utenti. Cresciuto anche il ruolo dei motori di ricerca, che nel 2013 sono stati utilizzati dal 21,6% degli utenti. Il 9% usa i siti delle agenzie di stampa mentre solo l’8% utilizza i social networkInternet come mezzo di informazione cresce, ma la rete resta ancora al terzo posto tra gli strumenti usati dagli italiani per le news. E’ quanto emerge da un’indagine di mercato realizzata da Swg sui servizi Internet e la pubblicità online presentata dall’Agcom.

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